Conosciamo i Produttori: L’appuntamento periodico per conoscere i nostri produttori locali di cibo buono, pulito e giusto. Scopriamone i prodotti, le attività, le curiosità e come si sono organizzati per affrontare le difficoltà del periodo.

Perché fabbro si nasce, ma agricoltore si diventa. È la storia dei Romanò: Oreste, Giancarlo, Michele ed Ernesto, quattro fratelli di Cimnago che di professione gestiscono un’azienda per la lavorazione e commercio acciai, ma da qualche anno hanno dato vita a una coltivazione originale: producono mirtilli. Non in Trentino o in Valtellina ma a Lentate sul Seveso a due passi da casa in via Per Mariano nell’area del Parco della Brughiera

Una scommessa partita nel 2013 con la posa delle prime piante. Perché il mirtillo? «Perché ci piace e mi piace – si racconta con un timido sorriso Oreste, accanto a lui c’è il collaboratore Paolo Ratti – Così ci siamo detti perché no?».
D’altronde i Romanò non sono proprio neofiti della materia. Papà Emilio aveva una stalla, curava e allevava animali, il contatto con la natura i quattro fratelli ce l’hanno nel DNA. «Abbiamo destinato 5mila dei 27mila metriquadati di un terreno di nostra proprietà alla coltivazione del mirtillo». Basta passare da via Per Mariano per osservare i 22 filari, sotto ciascuno ci sono 36 piante. A chi non mastica la materia all’apparenza potrebbero sembrare vigne, in realtà sono splendide piante di mirtillo di tre specie: Bluerey, Patriot e Berkeley

I mirtilli vengono trasformati in marmellate e succhi di frutta, la lavorazione è di un’azienda di Talamona Sondrio. L’azienda agricola Romanò è in conversione biologica e presto avrà anche il riconoscimento “azienda produttrice bio”
Ha aperto un punto vendita direttamente in via Per Mariano, dove nei mesi del raccolto (da giugno ad agosto) è possibile comprare il frutto. Per il futuro? Oreste punta ad allargare la coltivazione: «Ci piacerebbe far crescere la schisandra, frutto di origine asiatica simile al ribes, e la banana di montagna.

Come altre aziende avete aderito al servizio di consegna dei vostri prodotti “porta a porta”, cosa è cambiato nella vostra conduzione aziendale e cosa vi racconta il consumatore?
Purtroppo nel periodo di emergenza COVID-19 non abbiamo potuto effettuare il servizio “porta a porta” perché i nostri prodotti non erano ancora disponibili.
Pensate che questa fase di emergenza abbia consentito a Voi produttori locali di fare “rete” e avviare un forte e resiliente rapporto fra le aziende anche quando l’emergenza sarà finalmente scongiurata?
Sicuramente questa emergenza ha aumentato la rete tra i produttori locali. Noi abbiamo fatto scambi di prodotti con altre aziende, cercando di aiutarsi reciprocamente nella vendita. E’ stata un’esperienza molto ricca di contenuti umani.
Le sfide ambientali e climatiche, come l’emergenza del Covid 19 potrebbero essere una nuova opportunità.
L’Unione Europea ha presentato il 20 Maggio 2020 la Strategia “From Farm to Fork”. Il documento prevede la riduzione dei pesticidi e fertilizzanti nei campi e degli antibiotici negli allevamenti, e non per ultimo l’aumento delle produzioni bio.
Pensi che la tua azienda già si orienti a questi obiettivi e quali sono secondo te le risorse prioritarie per fare in modo che i produttori possano raggiungere questi obiettivi entro il 2030?
Si, siamo già orientati verso questi obiettivi in quanto siamo in certificazione biologica e dai primi del 2021 avremmo il certificato. La coltivazione del mirtillo è già in pratica biologica, manca solo il riconoscimento ufficiale al termine del periodo di conversione.



Lo scorso Luglio noi di Slow Food Como in collaborazione con l’Azienda abbiamo organizzato una Mirtillata: vi riproponiamo le foto di quella bellissima giornata






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